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Domenica, 04 Gennaio 2015 00:00

La Crioablazione della Fibrillazione Atriale In evidenza

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LA CRIOABLAZIONE DELLA FIBRILLAZIONE ATRIALE

La tecnica di CRYIOABLAZIONE, applicata alle VENE POLMONARI, utilizzata da alcuni anni per la cura della fibrillazione atriale, viene largamente usata in chirurgia anche per la cura dei tumori al fegato, alla prostata e alla mammella oltre che per la cura di alcune aritmie cardiache quali: FAPI, TRN,WPW,FAT (1).
Le percentuali di guarigioni per la FAPI sono tra il 60-70%, mentre per le altre aritmie tra 80-90%.

La cosiddetta procedura ablativa CRYOBALLOON (congelamento con palloncino) per la FAPI si pone l’obbiettivo di isolare le 4 vene polmonari che possono essere la causa d’innesco dei trigger e del mantenimento stesso della FA. La procedura viene eseguita in anestesia locale o totale; i cateteri vengono inseriti (introdotti) per via percutanea attraverso la/e vena/e femorale/i, fino ad arrivare al cuore ed alla perforazione della parete transettale che divide l’’atrio destro dal quello sinistro. La necrosi , cioè la morte delle cellule del tessuto aritmogeno, avviene tramite l’impiego del protossido di azoto raffreddato , la temperatura può raggiungere i meno 40/50 gradi.

La procedura di Cryoablazione può essere utilizzata soprattutto in pazienti pediatrici/ giovani con sindrome WPW, FAT, TRN,TAE. Le ultime succitate forme di aritmie, verranno argomentate singolarmente nei prossimi articoli,insieme alle informazioni tecniche riguardo alla tecnica del Device e dei Cateteri .

Conclusioni: Nei pazienti con FAP isolata che hanno fallito la cura farmacologica, cioè si sono dimostrati resistenti ai farmaci antiaritmici, o che hanno sperimentato una scarsa efficacia curativa e dopo svariate recidive mensili/annuali di FA, la CRYOBALLOOON può isolare le vene polmonari tra 60/70% dei casi , anche nei pazienti trattati con una singola procedura ablativa. Tuttavia come in altri trattamenti ablativi ci possono essere alcune complicazioni quali ad esempio: stenosi delle vene polmonari o lesioni del nervo frenico.

A mio modesto parere, comunque, è necessario tener conto che, nella cura della FA, la terapia con i farmaci antiaritmici deve essere considerata solo un approccio iniziale e provvisorio della cura.
A tale proposito non bisogna dimenticare che i farmaci antiaritmici hanno un’efficacia molto modesta e non possono mai risolvere in modo duraturo e definitivo il problema della FA (vedi quanto pubblicato nelle linee guida AIAC - aggiornamento 2013 - marzo 2013 - pag.219)

(1)

WPW – Wolf Parkinson Withe

FAT- Flutter Atriale Tipico

TRN- Tachicardia Rientro Nodale

TAE- Tachicardia Atriale Ectopica

FAPI- Fibrillazione Atriale parossistica Isolata

Toni 2012

Letto 11300 volte Ultima modifica il Domenica, 04 Gennaio 2015 23:49
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