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Consigli prenotazione TAC Cardiaca / Coronarica
Consigli prenotazione TAC Cardiaca / Coronarica
Prenotare una TAC cardiaca/coronarica in Lombardia non è semplice.
Non tutte le strutture la fanno, molte hanno liste d'attesa di diversi mesi, altre fanno l'esame solo a chi è già in cura presso di loro, altre ancora solo in privato.
L'esame NON è prenotabile tramite callcenter regionale (numero verde) ma si viene generalmente invitati ad andare di persona ai cup delle varie strutture in quanto ogni struttura ha una gestione/organizzazione autonoma per la prenotazione di questo esame.
Tra le varie strutture contattate nel mese di settembre 2017, elenco quelle NON viene fatto questo esame, in modo che possiate evitare di perdere tempo a contattarle:
POLITERAPICO POLIDIAGNOSTICO Monza
Policlinico San Marco - Bergamo
Studio Radiologico Bernasconi di Seregno
CRC Garbagnate
Centro fisioterapico Gorle
Studio Radiologico Parabiago
Habilita Sarnico
by Silvia F. Club cuori capricciosi
Consigli: Risonanza Magnetica per portatori di Pacemaker compatibile
Consigli prenotazione Risonanza Magnetica per portatori di Pacemaker compatibile (es. Pacemaker St. Jude Medical)
Generalmente chi è portatore di pacemaker non può sottoporsi a Risonanza Magnetica.
Ci sono però dei modelli di PM compatibili con questo tipo di esame, come per esempio il PM della St. Jude Medical.
Purtroppo molte strutture sanitarie non sono a conoscenza di questi dispositivi compatibili e spesso si rifiutano di farvi l'esame.
In pratica, per poter fare la RNM ad un portatore di PM compatibile, al momento dell'esame deve essere presente un cardiologo che imposta (tramite computer) il PM in “modalità risonanza” (una sorta di “modalità aereo” di smartphone e tablet) e disabilita tale modalità al termine dell'esame.
Tra le varie strutture che ho contattato, Humanitas è in grado di fare questo.
Maggiori info:
By Silvia F. club cuori capricciosi
ESTRATTO LINEE GUIDA 2016 FIBRILLAZIONE ATRIALE
CARISSIMI AMICI, COME PROMESSO ECCO A VOI UN ESTRATTO DELLE LINEE GUIDA IN VERSIONE ITALIANA. L'estratto è stato supervisionato dal dott. Stefano Benussi che ringrazio moltissimo da parte di tutti, senza nulla togliere anche a Elena Pucitta e a tutti i membri dello staff di cuori capricciosi, che non si risparmiano mai quando c'e' da dare una mano.
BUONA LETTURA e ricordatevi :
GRUPPO FACEBOOK CUORI CAPRICCIOSI : http://www.fibrillazioneatriale.it/facebook
LINEE GUIDE ESTRATTO 2016 IN ITALIANO: https://www.fibrillazioneatriale.it/images/pdf/FA_linee_guida_2017_Riccione_ITA_light_rev02
ESC 2016: le novità delle ultime linee guida ESC sulla fibrillazione atriale
Multidisciplinary Arrhythmia Meeting 2016
Multidisciplinary Arrhythmia Meeting: Focus on Atrial Fibrillation Management, to be held in 2 weeks, on 15-16 September, in Zurich.
scarica il file del programma aggiornato cliccando sul link di seguito
ARITMIE: PER SAPERNE DI PIU'
Cari amici ed amiche
Quest'anno a Milano ho organizzatoo un evento importante che interesserà tutti noi che abbiamo problemi di aritmie, infatti Domenica 10 Aprile 2016 alle ore 15 avremo come illustre ospite il Prof. Dott Roberto De Ponti docente di cardiologia dell' Università dell'Insubria e Responsabile del laboratorio di Elettrofisiologia dell'ospedale di Circolo e fondazione Macchi di Varese.
Il medico ci illustrerà le ultime novità in ambito aritmologico e successivamente risponderà alle nostre domande.
L'incontro avverrà presso il CIRCOLO ARCI METISSAGE in via GAETANO DE CASTILLIA 8 angolo via BORSIERI 2 fermata metropolitana LINEA 2 GIOIA A UNA FERMATA DALLA STAZIONE FS DI CENTRALE E DI GARIBALDI.
L'evento sarà preceduto per chi lo desiderasse da un pranzo alle ore 12:30 presso l'OSTERIA BORSIERI di via Borsieri 39 che si trova a circa 300 metri dal circolo sopra nominato al costo di euro 25
Gli interessati possono lasciare la loro adesione all'evento scrivendomi in privato oppure confermando la propria partecipazione in uno dei seguentii gruppi facebook
PASSIONE ECG
CLUB DEI CUORI CAPRICCIOSI
ODDIO N'ALTRA EXTRASISTOLE
SINDROME DI BRUGADA
Vi ringrazio per la cortese collaborazione
Elena Antonioli
LA FIBRILLAZIONE ATRIALE
La fibrillazione atriale (FA) è l'aritmia più comune, ma è anche una delle più difficile da trattare. La sua incidenza è stimata intorno allo 0.4/0.5% della popolazione e cresce con l’aumentare dell'età. Il meccanismo d’innesco della FA comporta un'interazione tra eventi di attivazione elettrica e il substrato endocardico/ miocardico che permette la propagazione e il mantenimento del circuito elettrico anomalo. Il trigger focale più comune di FA sembra essere situato all'interno della cavità atriale del muscolo cardiaco che si estende nelle vene polmonari.
La FA rappresenta la causa di circa un terzo dei ricoveri per disturbi del ritmo cardiaco. I sintomi della FA sono: palpitazioni, ridotta tolleranza allo sforzo e dispnea e, sono principalmente legati a frequenza cardiaca mal controllata o irregolare con conseguente perdita della sincronia nella gittata cardiaca. Quest’ultima risulta perciò diminuita e, può essere dannosa in pazienti con funzionalità cardiaca compromessa. Inoltre, i pazienti con FA sono esposti ad un più alto rischio di ictus e, agli stessi, è particolarmente raccomandato l’utilizzo di anticoagulanti. FA è anche associata ad altre patologie cardiache, come la malattia valvolare cardiaca, insufficienza cardiaca, ipertensione e diabete. È pur vero che episodi di FA possono essere convertiti in ritmo sinusale mediante cardioversione elettrica o farmacologica.
La fibrillazione atriale viene divisa in 3 tipi:
- Parossistica: con una durata di meno di sette giorni e, generalmente, non comporta l’ausilio di cardioversione farmacologica;
- Persistente: dura più di sette giorni e può richiedere l’utilizzo di cardioversione farmacologica o elettrica;
- Permanente: quando l’irregolarità del battito cardiaco atriale si presenta da più di un anno, e richiede il trattamento farmacologico e l’assunzione di anticoagulanti.
Attualmente, le principali indicazioni terapeutiche per il controllo del ritmo sono solo per i pazienti affetti da FA parossistica o persistente. Una strategia di controllo del ritmo avviene inizialmente con il ricorso alla cardioversione farmacologica o elettrica e, successivamente, con un trattamento farmacologico al fine di mantenere il normale ritmo sinusale. Tuttavia, i farmaci antiaritmici spesso non sono efficaci nel mantenimento del ritmo sinusale e, come risultato, si hanno episodi di FA ricorrente. In questo modo, i pazienti con fibrillazione atriale persistente possono subire diversi episodi di cardioversione. I pazienti con fibrillazione atriale parossistica, per definizione, non richiedono la cardioversione, ma possono essere trattati farmacologicamente per prevenire maggiori episodi aritmici.
Il trattamento della fibrillazione atriale permanente si concentra sul controllo della frequenza, utilizzando la terapia farmacologica o l'ablazione del nodo Atrio Ventricolare, seguita da stimolazione ventricolare. Sebbene ablazione del nodo AV produca un miglioramento dei sintomi, essa comporta l’assunzione dell’anticoagulante per tutta la vita (a causa della fibrillazione degli atri) e la perdita della sincronia AV naturale, che porta la dipendenza a vita dal pacemaker.
L’opzione del trattamento farmacologico ad oggi non può essere considerata un metodo curativo, mentre una varietà di procedure ablative sono state studiate come approcci potenzialmente curativi.
ABLAZIONE TRANS CATETERE
Ablazione trans catetere con radiofrequenza, è un’ approccio largamente utilizzato per il trattamento di aritmie sopraventricolari. La fibrillazione atriale nasce spesso da un focus anomalo in prossimità della giunzione tra le vene polmonari e l'atrio sinistro, determina la fattibilità dell’intervento di ablazione.
L’ablazione a radiofrequenza è una tecnica basata sull’utilizzo di un catetere percutaneo, essa è ampiamente utilizzata per una varietà di aritmie, in cui la mappatura intracardiaca identifica una zona focale che è la destinazione di ablazione. La situazione è però più complessa per FA poiché non esiste una sola zona focale, ma più focolai. Alla fine del 1990, il professore Haissaguerre, noto aritmologo francese, dimostrò che la FA più frequentemente nasce da un focus anormale in prossimità della giunzione tra le vene polmonari e l'atrio sinistro. Tali studi hanno costituito un valido fondamento per l’utilizzo delle tecniche di ablazione percutanea più mirate.
La necessità di ripetere le procedure può, in parte dipendere dalle caratteristiche cliniche del paziente (ad esempio età, FA persistente, dilatazione atriale) e il tipo di ablazione iniziale effettuata. Le procedure successive, se necessarie, richiedono generalmente un lasso di tempo più limitato. Ad esempio, nei casi in cui si verificano dei piccoli focus elettrici, a causa di linee di ablazione incomplete, una procedura "ritocco" è fatto per correggere le lacune nell’ablazione originale.
ABLAZIONE CON RADIO FREQUENZA UNIPOLARE
La radio frequenza unipolare è una radiazione non ionica facendo parte del gruppo delle onde elettromagnetiche. Da un punto di vista energetico, avviene che l’azione delle radiazioni elettromagnetiche a contatto con il tessuto biologico, si trasforma in energia termica (calore). La distribuzione di RF sul tessuto biologico forma delle lesioni trans murali ed irreversibili; queste lesioni vengono generate per contatto termico (necrosi coagulativa) poiché la temperatura del tessuto biologico raggiunge 50/60 °C.
Nel caso di RF unipolare l’energia arriva fino alla punta del primo elettrodo ablatore, mentre il secondo elettrodo - di norma posizionato dietro la schiena del paziente – genera un’elevata energia a contatto con il tessuto biologico, che diminuirà man mano che l’elettrodo scenderà in profondità. Le alte temperature che si formano, possono causare delle carbonizzazioni del tessuto collegato con l’elettrodo ablatore e, questa carbonizzazione può impedire la realizzazione di una adeguata profondità della lesione. Per evitare questo possibile problema, sono stati creati elettrodi ablatori con punta irrigata, che mantengono temperature minori al contatto interfacciale elettrodo/tessuto.
LA MAPPATURA DELLE ARITMIE
La mappatura di una aritmia , ha la finalità di scoprire l’attività elettrica delle camere cardiache, raccogliere informazioni sull’ impulso elettrico, e la sua sequenza di attivazione.
Tutte queste informazioni permettono una mappatura ben precisa della camera cardiaca ,e dove andare eventualmente ad intervenire per escludere i trigger o il tessuto aritmogeno.
Uno dei primi sistemi di mappatura disponibili è stato il CARTO (BIOSENSE WEBSTER) STEREOTAXIS 2D, attualmente il CARTO 3D che usa un sistema a tre campi magnetici , e un microchip nella punta del catetere che viene manovrato dentro il cuore.
Tutto questo permette di creare un volume virtuale delle camere cardiache, più la registrazione dei segnali elettrici anomali.
Un ‘altro sistema di mappatura è l’ENSITE 3D (CARDIAC MAPPING) con sistema a reticolo di elettrodi, può definire una sequenza elettrica con un solo battito cardiaco.
IL sistema NAvX ( ENDOCARDIAC SOLUTION ), che utilizza tre campi elettrici a bassa tensione, a differenza del CARTO che utilizza un sistema a tre campi magnetici.
COMPLICANZE DELL’ABLAZIONE DELLA FIBRILLAZIONE ATRIALE.
- Stenosi delle vene polmonari.
- Trombo embolia.
- Fistola atrio esofagea.
- Flutter atriale sinistro.
- Embolia gassosa.
- Bradicardia.
- Tamponamento cardiaco.
- Paralisi nervo frenico.
EFFICACIA DELL?ABLAZIONE TRANSCATETERE DELLA FIBRILLAZIONE ATRIALE.
L’efficacia ablativa trans catetere a breve e medio termine, può variare per una serie di fattori legati al tipo di FA. Come scelta terapeutica e migliore nei soggetti con FA parossistica (60/70% dopo una singola procedura ) che nei pazienti con FA persistente o persistente di lunga durata (40/60% dopo una singola procedura ). La validità aumenta del (10/15%) dopo Multiple procedure (RITOCCO).
L’ablazione trans catetere della FA non può essere considerata una cura definitiva, ma un’opzione terapeutica,e con l’ausilio dei farmaci antiaritmici da utilizzare per un miglior controllo dell’aritmia e dei suoi sintomi.
Toni 2012
QRS LARGO ALL' ECG: SI TRATTA DI TACHICARDIA VENTRICOLARE O TACHICARDIA SOPRAVENTRICOLARE ?
Spesso, può capitare che osservando un tracciato ci si ponga questa domanda: di cosa si tratta? Siamo in presenza di una TACHICARDIA VENTRICOLARE o più semplicemente di una TACHICARDIA SOPRAVENTRICOLARE ?
Prima di tutto rispondiamo alla domanda più semplice: cos'è una tachicardia ? Risposta: si definisce TACHICARDIA quando la frequenza SUPERA I 100 BATTITI AL MINUTO.
In base alla durata si può distinguere se una tachicardia:
SOSTENUTA se dura PIU' di 30 secondi
NON SOSTENUTA se dura meno di 30 secondi
Una tachicardia può presentarsi:
a QRS STRETTI con un tempo di conduzione minore di 120 ms pari a meno di 3 millimetri di larghezza nella carta millimetrata oppure
a QRS LARGHI con un tempo di conduzione superiore o uguale ai 120 ms quindi uguale o superiore ai 3 millimetri di larghezza.
Le CAUSE che possono portare ad un QRS largo sono molteplicI,
Uno dei passi successivi è stabilire se la frequenza è regolare o non regolare.
Si definisce:
REGOLARE quando la distanza tra gli intervalli R-R quindi tra un battito e l'altro rimane COSTANTE, nella maggior parte dei casi se ci si trova il questa situazione la tachicardia sarà di origine VENTRICOLARE.
IRREGOLARE quando la distanza tra gli intervalli R-R VARIA.
Se la frequenza risulta REGOLARE, il QRS LARGO può dipendere da:
TACHICARDIA VENTRICOLARE IN CIRCA 80% DEI CASI
OGNI TACHICARDIA SOPRAVENTRICOLARE CONDOTTA CON BLOCCO DI BRANCA O ABERRANZA in cui i QRS APPAIONO LARGHI E DI MORFOLOGIA ovvero di forma DIVERSA DAL QRS SINUSALE.
OGNI TACHICARDIA SOPRAVENTRICOLARE A CONDUZIONE RITARDATA A CAUSA DI DISFUNZIONE ELETTROLITICA O DOVUTI ALL'ASSUNZIONE DI FARMACI ANTIARITMICI
TACHICARDIA DA WPW IN CUI l'impulso scende per una via ACCESSORIA e risale per la normale via di conduzione
TACHICARDIE CHE VENGONO CONDOTTE DAL PACEMAKER
Se la frequenza risulta IRREGOLARE, il QRS LARGO può dipendere da:
FIBRILLAZIONE ATRIALE CON BLOCCO DI BRANCA O ABERRANZA
OGNI TACHICARDIA SOPRAVENTRICOLARE CONDOTTA CON ABERRANZA PER LA PRESENZA DI UN BLOCCO DI BRANCA
I PRIMI 30 SECONDI DI TACHICARDIA VENTRICOLARE.:
I 5 CRITERI CHE RISOLVONO IL DILEMMA:
PRIMO CRITERIO: LA DURATA DEL QRS
Bisogna analizzare la derivazione precordiale V1, in caso di BLOCCO DI BRANCA SINISTRO se il QRS è maggiore di 160 ms ovvero più di 4 mm di larghezza alla carta millimetrata allora sicuramente si tratta di TACHICARDIA VENTRICOLARE, se inferiore bisognerà valutare la diagnosi,
In caso di BLOCCO DI BRANCA DESTRA analizzando sempre la derivazione precordiale V1 se il QRS è maggiore di 140 ms allora è indice di TACHICARDIA VENTRICOLARE mentre se è inferiore bisogna valutare la diagnosi
SECONDO CRITERIO: LA DISSOCIAZOPNE ATRIO VENTRICOLARE:
Questa condizione è indice sicuramente di TACHICARDIA VENTRICOLARE.
All'elettrocardiogramma appaiono più QRS che onde P poichè i ventricoli si attivano in numero maggiore rispetto agli atri
VARIETA' DI AMPIEZZA DEI QRS in cui uno o più complessi ventricolari appaiono diversi dagli altri
BATTITI DI CATTURA E DI FUSIONE in cui i QRS appaiono meno larghi ed è dovuto al fatto che l'impulso èroveniente dal nodo seno atriale attiva il nodo atrio ventricolare e parzialmente o interamente i ventricoli.
Se i ventricoli vengono attivati INTERAMENTE saranno presenti battiti di CATTURA
Se i ventricoli vengono attivati PARZIALMENTE saranno preenti battiti di FUSIONE..
TERZO CRITERIO: ASSE DEL QRS
Un asse elettrico ventricolare e quindi del QRS COMPRESO TRA -90° E I - 180° DEPONE ASSOLUTAMENTE PER UNA TACHICARDIA VENTRICOLARE
Così come una variazione dell'asse del QRS tra l'episodio aritmico e il ritmo sinusale è maggiore o uguale a 40° allora la diagnosi è suggestiva di TACHICARDIA VENTRICOLARE
QUARTO CRITERIO. CONCORDANZA DEL QRS
Si osservano tutte le DERIVAZIONI PRECORDIALI quindi da V1 A V6 se esse appaiono tutte con
QRS NEGATIVO la diagnosi è sempre di TACHICARDIA VENTRICOLARE
QRS POSITIVO la diagnosi è quasi sempre di TACHICARDIA VENTRICOLARE
QUINTO CRITERIO: COMPLESSI IN V1 E V6 E BLOCCO DI BRANCA DESTRA
Se guardiamo la derivazione precordiale V1 e ci accorgiamo che abbiamo un QRS A MORFOLOGIA rSr'' si tratta di una TACHICARDIA SOPRAVENTRICOLARE condotta con ABERRANZA
Se invece sempre in V1 abbiamo una R grande o una Rsr allora ci sarà diagnosi di TACHICARDUA VENTRICOLARE.
Se guardiamo la derivazione precordiale V6 e troviamo un complesso ventricolare RS allora si tratta di TACHICARDIA SOPRAVENTRICOLARE.
Se invece troviamo una R allora la diagnosi è di TACHICARDIA VENTRICOLARE.
Il quinto criterio prende in considerazione anche il QRS IN V1 E V6 E BLOCCO DI BRANCA SINISTRO
Se l'onda R in V1 è maggiore di 30 ms la diagnosi è di TACHICARDIA VENTRICOLARE
Se in V6 NON VI è PRESENZA DI ONDA q akkora la diagnosi depone per una TACHICARDIA SOPRAVENTRICOLARE CONDOTTA CON ABERRANZA
TACHICARDIE VENTRICOLARI (TV)
TACHICARDIE VENTRICOLARI (TV)
Le TV sono ritmi cardiaci con frequenze maggiori di 100 – 120 battiti per minuto (bpm), che originano nelle strutture ventricolari:
-nel sistema di conduzione cardiaco (miocardio specifico: si depolarizza spontaneamente, originando impulsi elettrici da trasmettere alle pareti muscolari dei ventricoli, i quali, in risposta alla stimolazione, normalmente si contraggono), distalmente al fascio di His;
-nelle pareti dei ventricoli (miocardio di lavoro, contrattile, che pompa il sangue nelle grandi arterie aorta e polmonare).
Nelle immagini seguenti, il miocardio specifico appare in colore giallo e quello di lavoro in colore carne. Tracciato ECG (elettrocardiografico) normale in basso e nella pagina successiva.
Le TV possono essere sostenute o non sostenute, a seconda della durata, maggiore (sicuramente sintomatiche) o minore (a volte asintomatiche) di 30 secondi.
Ancora, possono essere monomorfe, quando i complessi rapidi ventricolari o QRS – caratteristicamente slargati - sono tutti uguali, poiché originano da un unico focolaio e polimorfe quando essi variano da battito a battito, essendo generati da più focolai (situazione meno frequente, ma potenzialmente più sfavorevole).
Tre complessi QRS ventricolari anomali in sequenza configurano una TV.
L’immagine seguente esemplifica una traccia ECG di TV parossistica (= ad insorgenza improvvisa) monomorfa, con il particolare dell’unico focolaio di origine.
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I battiti ectopici ventricolari (BEV), o extrasistoli ventricolari (ESV), o complessi QRS ventricolari anomali, originati distalmente al fascio di His, che in numero di 3 in sequenza configurano una tachicardia ventricolare, costituiscono l’aritmia (= turba del normale ritmo sinusale cardiaco) ventricolare più comune e sono raffigurati nell’immagine seguente.
Sono ectopici perché originano al di fuori del nodo seno atriale del sistema di conduzione, unica sede fisiologica di origine degli impulsi elettrici cardiaci normali.
I BEV possono essere benigni, potenzialmente maligni o maligni, in relazione all’associazione, o meno, con cardiopatie strutturali più o meno severe.
Il TRATTAMENTO DEI BEV dipende dalla presenza o meno di significative cardiopatie strutturali sottostanti, quali, ad esempio, coronaropatie (soprattutto), disfunzioni ventricolari, cardiomiopatie (malattie del muscolo cardiaco), valvulopatie (malattie delle valvole cardiache).
In assenza di significative cardiopatie strutturali, i pazienti asintomatici non richiedono terapia, mentre i sintomatici possono essere utilmente rassicurati e/o trattati con ansiolitici, beta-bloccanti o calcio-antagonisti non diidropiridinici, quali verapamil o diltiazem, previa sospensione dei fattori aggravanti, quali caffeina, nicotina e alcool.
In presenza di cardiopatie strutturali, la gestione non può prescindere dal trattamento della cardiopatia stessa e da:
-mantenimento dell’equilibrio elettrolitico, soprattutto in relazione a Potassio e Magnesio;
-stretto controllo dell’ipertensione arteriosa (prevenzione dell’ipertrofia miocardica);
-farmacoterapia con antiaritmici;
-terapia ablativa, in caso di rifiuto o controindicazione alla farmacoterapia e in caso di BEV monomorfi (focolaio ectopico singolo);
-impianto di Pace Maker (PM) – Defibrillatore (ICD).
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Cause di TV
La TV si può sviluppare più facilmente come complicazione dell’infarto miocardico.
Può verificarsi anche in pazienti con:
- Cardiomiopatie (patologie del muscolo cardiaco) congenite o acquisite;
- Scompenso cardiaco;
- Pregressa cardiochirurgia;
- Miocardite (infiammazione del muscolo cardiaco, infettiva, autoimmune o chemio-radioindotta);
- Valvulopatie (malattie valvolari cardiache);
- Farmaci anti-aritmici (ad es. Digossina) o sostanze che aumentano l’eccitabilità del cuore (ormoni tiroidei, amfetamine, cocaina, ad esempio);
- Modifiche nella chimica del sangue (ad esempio bassi livelli di potassio, magnesio e calcio);
- Modifiche del pH ematico (squilibrio acido-base);
- Deficit di ossigenazione (patologie respiratorie, ad esempio);
- Contusioni cardiache traumatiche;
- Attività sportiva in cuori sani (brevissime salve isolate di 6 – 10 BEV consecutivi).
La sintomatologia delle TV può integrare:
-senso di testa vuota, ansia, agitazione, sincope (perdita di coscienza);
-tachipnea (incremento della frequenza respiratoria) e/o dispnea (difficoltà respiratoria);
-palpitazioni, dolore toracico, ipotensione (riduzione patologica della pressione sanguigna);
-arresto cardiaco (cardiopatie strutturali, soprattutto).
I sintomi possono avviarsi e interrompersi improvvisamente; in alcuni casi, nemmeno si avvertono, soprattutto nelle TV non sostenute.
Diagnosi: ECG (elettrocardiogramma), a riposo e/o durante sforzo:
Ecocardiogramma (anomalie cardiache strutturali);
Elettrocardiogramma continuo ambulatoriale (Holter);
Loop recorder (dispositivo impiantabile sottocute di piccole dimensioni che controlla costantemente il ritmo cardiaco e lo memorizza in modo automatico o manuale);
Studio di elettrofisiologia intracardiaca (EPS);
Esami ematochimici: emocromo, glicemia, elettroliti, creatinina, troponine, TSH, FT3, FT4, ricerca di sostanze cardiotossiche (amfetamine e cocaina, ad esempio).
Trattamento: dipende dalle condizioni del paziente.
Il paziente in arresto cardiaco o instabile (sintomi avversi come sincope, difficoltà respiratorie, dolore toracico, ipotensione o frequenze cardiache > 150 battiti per minuto) va prontamente e urgentemente trattato, per il ristabilimento del ritmo sinusale, possibilmente:
-defibrillazione, mediante shock elettrico, in caso di arresto cardiaco da ritmi defibrillabili, quali tachicardia ventricolare senza polso (in assenza di circolo) e fibrillazione ventricolare;
-cardioversione elettrica, negli altri casi.
Il paziente stabile, paucisintomatico, potrà essere osservato ed eventualmente trattato farmacologicamente con antiaritmici o elettricamente.
La terapia a lungo termine prevede:
-norme igieniche: abolizione di caffè, tabacco, alcool ed eventuali sostanze di abuso; dieta iposodica, normo-ipocalorica, di tipo mediterraneo; attività fisica non eccessiva;
-farmaci anti-ipertensivi, se indicati, tra cui antialdosteronici o ACE-inibitori;
-controllo lipidemico (colesterolo), eventualmente farmacologico (statine) ed elettrolitico (magnesio e potassio);
-farmaci antiaritmici; farmaci normalizzanti la funzione tiroidea;
-ablazione percutanea (mediante catetere intravascolare a radiofrequenza) per via endocardica (attraverso la superficie interna del cuore) o epicardica (puntura sub-xifoidea, in caso di insuccesso del cateterismo cardiaco), attraverso la superficie esterna del cuore, soprattutto in assenza di cardiopatie strutturali significative;
-posizionamento sottocutaneo di Pace Maker (PM) -Defibrillatore (ICD), impiantabile per via percutaneo-venosa, come un normale PM, in grado di interrompere i BEV e le TV, soprattutto in caso di cardiopatie strutturali;
-trattamento delle cardiopatie strutturali sottostanti.
Di seguito, uno schema riportante la classificazione dei farmaci antiaritmici.
L’immagine successiva riporta l’esemplificazione di un cateterismo cardiaco, con cui eseguire studi elettrofisiologici e ablazioni.
Esempio di accesso percutaneo epicardico.
Nell’immagine seguente, un Loop-reconder posizionato sottocute.
Nell’immagine successiva, un ICD posizionato sottocute e connesso alle camere cardiache.
A seguire, l’algoritmo internazionale di trattamento dell’arresto cardiaco, più spesso cagionato da aritmie ventricolari maligne, quali tachicardia ventricolare senza polso e fibrillazione ventricolare.
Legenda:
ALS = Advanced life Support = Supporto Vitale Avanzato
RCP = Rianimazione Cardio-Polmonare
FV = Fibrillazione Ventricolare
TVSP = Tachicardia Ventricolare Senza Polso
(FV e TVSP = ritmi più frequenti dell’Arresto Cardio-Circolatorio [= ACC] e defibrillabili)
PEA = Pulseless Electrical Activity = Attività Elettrica (qualunque ritmo, non FV o TVSP) senza polso (cioè non capace di produrre circolazione valida, ovvero palpabile), situazione in passato nota come DEM = Dissociazione Elettro-Meccanica.
Asistolia (ASY) = assenza di attività elettrica cardiaca.
(PEA e ASY = ritmi meno frequenti dell’ACC e NON defibrillabili).
Di seguito, la raffigurazione dell’elettroterapia antiaritmica (cardioversione/defibrillazione).
L’immagine successiva illustra il funzionamento di un defibrillatore semiautomatico, in grado di rilevare i ritmi cardiaci patologici e guidare il soccorritore nell’erogazione dello shock elettrico, ove necessario.
Lo schema soprastante costituisce un esempio di algoritmo terapeutico per la cardiopatia ischemica, causa comune di aritmie ventricolari.
Si specifica che, in caso di dolore toracico, le seguenti condizioni sono da considerare, in ordine di frequenza:
-patologie gastroenteriche (reflusso gastroesofageo, malattia peptica, calcoli biliari): 40%;
-cardiopatia ischemica: 30%;
-algie di parete della gabbia toracica (muscoli, ossa, cartilagini): 25%;
-altre (pericardite, pleuropolmonite, embolia polmonare, tumore polmonare, aneurisma aortico, stenosi aortica, herpes zoster o fuoco di Sant’Antonio): 5%.
In conclusione e al fine di esemplificare la gravità delle TV, si propone il seguente schema riassuntivo e classificativo:
- TV che non compromettono la circolazione sanguigna, con disturbi minori (palpitazioni, sensazione di testa vuota, ansia, ad es.) o del tutto asintomatiche, richiedentiosservazione, rassicurazione ed eventuali trattamenti sintomatici e a lungo termine, in relazione alla eventuale presenza di cardiopatie strutturali associate;
- TV che compromettono la circolazione sanguigna, senza causare ACC, ma che provocano sintomi avversi (turbe della coscienza, difficoltà respiratorie, dolore toracico, ipotensione arteriosa, frequenza cardiaca > 150 bpm) che richiedono trattamenti immediati e a lungo termine;
- FV/TVSP, cause più frequenti di ACC e Morte Cardiaca Improvvisa: il cuore è fermo e cessa di pompare sangue agli organi, soprattutto al cervello (→ perdita di coscienza e conseguente arresto respiratorio immediati). L’assenza di circolazione (incompatibile con la vita) impedisce l’apprezzamento di pulsazioni arteriose (polsi carotidei assenti e dunque impalpabili). Richiedono immediata RCP e attivazione della catena di emergenza/soccorso (118, per il territorio), essendo la sopravvivenza del paziente strettamente dipendente dalla celerità d’intervento, volto al ripristino della circolazione sanguigna spontanea (ROSC = Return Of Spontaneous Circulation), attraverso il recupero di un ritmo cardiaco con esso compatibile.
L’immagine seguente illustra la catena di sopravvivenza.
BIBLIOGRAFIA
Antonelli, “Extrasistolia Ventricolare Benigna”, Cardiology Science, 2010.
Chung, “Ventricular Tachycardia”, Netter’s Cardiology II ed., Saunders – Elsevier Edit.
Compton, “Ventricular Tachycardia”, Medscape, 2014.
Dave, “Ventricular Premature Complexes”, Medscape, 2014.
Dubin, “Rapida Interpretazione Dell’ECG”.
Fauci, “Harrison’sPrinciples Of Internal Medicine”, Mc Graw Hill, 2012.
Merck Manuale online, “Tachicardie Ventricolari”.
Romano, “Il Malato Critico”, UTET, 2000.